Tecnodiversità e decolonizzazione

Il potere non risiede solo nella forza tecnologica o militare, ma nella conoscenza e nell’egemonia culturale. La digitalizzazione e la rete rappresentano l’ultimo stadio di questa competizione per il controllo della conoscenza, dell’infrastruttura digitale e delle sue risorse. La tecnodiversità potrebbe rappresentare una soluzione al dominio dei monopoli big tech, ma ciò richiederebbe un cambio culturale profondo. Le grandi aziende tecnologiche, infatti, tendono a standardizzare gli strumenti e le metodologie della comunicazione, eliminando la diversità, acquisendo i concorrenti e rallentando l’innovazione, e investendo solo in lingue e culture con un valore di mercato chiaro. La geopolitica digitale è divenuta quindi la lotta per il controllo della conoscenza digitale, delle sue infrastrutture e della materia che serve a costruirle e mantenerle in vita.

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